Crescita superlineare delle città

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http://www.fuoricasafuoriorario.it/l…iega-le-citta/

Da millenni l’uomo studia i centri abitati e le possibili soluzioni per renderli il più possibile confortevoli e funzionali e per controllarne, in qualche modo, la crescita e lo sviluppo.

Le caratteristiche progettuali delle città variano a seconda delle esigenze locali e delle epoche storiche, delle quali portano con sé i rispettivi problemi, le potenzialità e il grado di sviluppo tecnologico. La regola base di ogni riflessione, dai greci antichi ad oggi e dai progetti più concreti alle utopie più astratte, è che l’uomo sia profondamente influenzato dall’ambiente in cui vive.
Questo approccio all’urbanistica viene definito qualitativo, poiché tende a creare una forma urbana ideale partendo da variabili legate alla società, alla politica, alla cultura, all’economia, all’ambiente e, più in generale, alla qualità della vita.
L’approccio del fisico teorico Geoffrey West è completamente diverso: sempre alla ricerca di leggi universali, ha saputo dare un’impronta completamente quantitativa, basata su leggi matematiche, allo studio delle città. Potrà forse sorprendere come le motivazioni dell’analisi e le osservazioni conclusive che sono emerse dal lavoro di West non si discostino poi così tanto da quelle tracciate da teorie più tradizionali.
Da buon fisico, West era interessato a trovare il principio fondamentale delle città e delle reti sociali che le costituiscono, allontanandosi dalle peculiarità di ciascuna, per arrivare a definire una legge generale che potesse andar bene in qualsiasi luogo senza dover tener conto delle sue caratteristiche fisiche, culturali, socio-economiche, considerate un dettaglio superfluo. Già questo è piuttosto singolare. Partendo da analisi statistiche e raccogliendo una quantità di variabili immensa (dal numero dei distributori di benzina sul territorio ai dati sulle epidemie, dai crimini alla velocità dei pedoni) West è arrivato alla conclusione che quando una città raddoppia, tutto (sia i dati positivi sia quelli negativi, poiché tutto è collegato e interagisce) aumenta del quindici percento: la sostenibilità cresce del 15%, la criminalità cresce del 15%, così anche la velocità nelle metropoli, le malattie, l’innovazione… questa legge è stata definita dal fisico inglese equazione superlineare.

Ma perché quest’analisi? E quali i risultati? Geoffrey West ha voluto studiare le città perché ha notato che il processo dominante sul pianeta negli ultimi trecento anni è stato quello dell’urbanizzazione, che ha dato vita a molti dei problemi che ci troviamo ad affrontare oggi: il surriscaldamento globale, l’instabilitià dei mercati finanziari e la diffusione delle nuove malattie, solo per citarne alcuni. Convinto che si possa influire sul mondo e sul modo in cui viviamo solo partendo da uno studio approfondito degli eventi e dalla loro totale comprensione, West ha applicato il metodo che ritiene più valido, quello matematico, all’analisi dell’urbanizzazione cercando, così, di integrare il quadro qualitativo, di cui si serve la maggior parte dei modelli e delle operazioni urbanistiche, con un quadro quantitativo e scientificamente provato.

Le conclusioni che trae sono che il nostro stile di vita attuale è insostenibile. Questa non è una novità, ma, ancora una volta, le motivazioni di West sono molto originali. Secondo le equazioni superlineari più le città crescono più hanno bisogno di risorse che però, prima o poi, si esauriscono. L’innovazione supplisce all’esaurimento di una risorsa con la scoperta di nuove tecnologie che permettono di sfruttarne una nuova, diversa, ma che prima o poi finirà anch’essa. E siccome il nostro stile di vita sarà sempre più costoso, avremo sempre più bisogno di risorse, che si esauriranno sempre più in fretta e ogni ciclo di innovazione dovrà avvenire più rapidamente. Come sostiene egli stesso “siamo saliti su un tapis roulant che va sempre più veloce”.

Come nel passato si sono sempre cercate soluzioni pratiche o utopiche ai problemi sociali e ambientali delle città, ora che questa prospettiva di rapidissima crescita urbana è stata studiata matematicamente, si cerca un valido espediente. Ma le equazioni pare siano ancora imperfette e la soluzione scientificamente provata ancora lontana.
Bibliografia:

• Jonah LEHRER, La formula che spiega le città, in Internazionale n.897, 13 maggio 2011, pp. 54-57 http://www.internazionale.it/la-form…iega-le-citta/

• Tina DI CARLO, Una conversazione con Geoffrey West, http://www.domusweb.it/it/interview/…ion-urbanism-/

• John BROCKMAN, Why Cities Keep Growing, Corporations and People Always Die, and Life Gets Faster. A Conversation With Geoffrey West, http://edge.org/conversation/geoffrey-west